C'è
una simpatica storiella (vera o di fantasia? boh???) su Pizzariedde, una delle tante masserie di Talsano.
Si dice che uno dei padroni non fosse esempio di virtù. Oltre ad
apprezzare oltremodo la "bella vita" tra belle donne e buon vino era
anche un assiduo giocatore di carte.
Una sera
si trattenne a giocare fino all'alba nella speranza di vincere almeno
una mano, ma senza risultato, anzi .... preso dal gioco. all'ultima manoavendo perso tutto il contante e infervorito dalla voglia di vincere la sorte avversa, esordì dicendo:
<Mi gioco Pizzarello mio!>
Come era prevedibile,
perse anche quella mano ..... e quella sfortunata notte finì così nel peggiore dei modi.
La mattina dopo i compagni di gioco,
increduli quanto ansiosi di impossessarsi di tanta fortuna, si
presentarono alla masseria dove li attendeva il proprietario che li
accolse amichevolmente:
< Benvenuti amici, grazie per la visita, ma sto
bene, eravate in pensiero? >
e loro : <Ci fa piacere vedervi
così, ma noi.....siamo venuti anche per riscuotere il vostro
debito.....>
e il padrone: < certamente! i debiti vanno onorati..> - si volse verso
le stalle e gridò:
< Pizzarello!...Pizzarello mio, vieni qua >
A quel richiamo dalle stalle uscì
un bel somarello che si avvicinò baldanzoso al suo padrone, che
rivolgendosi agli amici continuò:
< ecco a voi Pizzariello mio, mi
raccomando abbiatene cura>
mise le briglie all'animale e lo consegnò
ad uno di loro che, incredulo, ma rassegnato all'equivoco che li aveva
tratti in inganno facendogli credere che si trattasse della masseria di
Pizzarello, prese le briglie e cominciò a camminare ma l'asino non si
muovava, era fermo e quando tentarono di spingerlo cominciò a scalciare
colpendo i malcapitati che lo lasciarono nella sua masseria col suo
padrone, correndo a gambe levate...