Il
nostro patrimonio lessicale ha una frase per ogni occasione.
Espressioni che vanno man mano perdendosi. Più il tempo passa più
l'oblio incombe.
Oggi mi è capitato di incontrare persone che "s'a
mantenevene" ... "s'a profumavene" ... insomma, si davano delle arie.
Di una in particolare osservavo l'ostentata boriosità e, conoscendone stirpe, discendenza e
situazione reale, con ironica compassione ho pensato:
" l'arie jè 'a sove, ma le turnìse so' de Troile!"
Un antico modo di dire che ricorda anche una tra le più ricche famiglie
nobili della Taranto ottocentesca: i Troilo, il cui ingente patrimonio
era costituito da palazzi, ville, masserie e terreni, il cui immenso
valore ha dato vita a questo modo di dire in cui la ricchezza, nei suoi
diversi aspetti, è l'agognata meta che molti possono vantare ma pochissimi riescono ad eguagliare.
Questo modo di dire viene usato per indicare le persone che con spavalderia ostentano ricchezze che non hanno.
Di fronte a questo tipo di atteggiamenti, proprio chi conosce bene la situazione, non può fare a meno di pronunciare questo detto, ricordando che la ricchezza, reale o
ostentata, non è tutto nella vita e bisogna sempre ricordare che: "pure a
reggìne avì 'bbisogne d'a vicìne"!!!