Il nostro dialetto è molto ricco di detti, modi di dire, aforismi,
metafore che aiutano a parlare di tutto senza essere espliciti. Uno degli argomenti più esorcizzati è sicuramente la
morte, chiamata con la definizione di “ a’ sènza nàse” (la senza naso), perchè i teschi sono senza naso, ma anche perchè un nostro detto recita "cì tène nàse tène criànza" e la morte non ha educazione e pietà per nessuno.
Ci sono diversi eufemismi che permettono di informare
del decesso di qualcuno, girando intorno all’argomento con espressioni, talvolta ironiche, che ci ricordano la caducità della vita.
Accogghiere le fièrre
Letteralmente vuol dire “raccogliere i ferri” – di chiara derivazione
artigiana. A fine lavoro e a fine giornata gli artigiani usavano raccogliere i
loro arnesi di lavoro – le fièrre –
Similmente alla frase
precedente se paragoniamo la vita alla giornata di lavoro, la morte equivale a “accogghiere
le fierre”, la fine del lavoro e la fine della vita.
Azzuppàre ‘u sìcchie
Letteralmente significa “ battere il secchio ”, e che il dr. G. Campobasso dice derivi dalla usanza di attingere l’acqua dal pozzo. Per questa operazione si usava un secchio legato ad una fune scorrevole, quando il secchio toccava sul fondo del pozzo – “azzuppàva (sbatteva) - non consentiva più lo scorrimento della corda che si fermava.
Paragonando la vita allo scorrere del secchio, la morte equivale alla " battuta ", la fine della corsa e la fine della vita.
Stènnere le piète
Letteralmente "stendere i piedi"
Riggitàre le jàmme
Letteralmente "riposare le gambe"
Ha sciùte a uardà l’alie de Nitti
Letteralmente
significa “è andato a vedere gli ulivi di Nitti”. La famiglia Nitti a Taranto
era nota anche per le vaste proprietà terriere che possedeva, una di queste era
la masseria San Brunone che si estendeva per un vasto territorio ricco di
uliveti. In seguito questa masseria fu donata al Comune e fu adibita a
cimitero, denominato appunto San Brunone.
Dire quindi che
qualcuno “ ha sciùte a uardà l’alie de Nitti” è uno dei tanti modi per dire che
è morto.
Ha sciùte all’arvule pizzùte
Letteralmente vuol
dire “ è andato agli alberi appuntiti ”
che per antonomasia sono i cipressi, tradizionalmente gli alberi dei
cimiteri.
Quindi “scè all’arvule
pizzùte” vuol dire morire.
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