sabato 20 settembre 2014

Titoli ... e sottotitoli.



Una volta le figlie femmine erano considerate "cambiali" perchè ci si doveva preoccupare della "dote", e anche di trovarle un "buon partito". 
A tal proposito esistono vari aneddoti, tramandati dalle nostre nonne, che voglio lasciare in questo mio blog.
Comincio raccontando di un certo ...

Tanìne  de le ‘mbrelle (Gaetano venditore di ombrelli), che il lunedì e il venerdì  usciva per andare in piazza a vendere i suoi ombrelli.
Tanìne aveva una figlia in età da marito, Ciòdda (Lucia)  che si era invaghita di Ronzino (Oronzo), il figlio dei nuovi dirimpettai,  che però s’a mantenèvene assajie ostentando scarso entusiasmo per questo matrimonio. A loro non andava di imparentarsi con una famiglia di ‘mbrellari.

Noncurante delle divergenze familiari, Ronzino mandava alla sua amata Ciòdda, mazzi di fiori accompagnati dal suo biglietto da visita:

Ing. Oronzo X..x..X

Ma anche Tanìne era orgoglioso del suo lavoro e della sua onestà…..così al ritorno dalle sue giornate in piazza, ogni lunedì e venerdì comperava con gli ultimi spiccioli un chilo di pupiddi e due triglie.
Arrivato a casa, friggeva il pesce a finestre aperte, in modo da far arrivare l’odore fino a casa dei suoi dirimpettai, poi si affacciava alla finestra e buttava via le triglie gridando:
<A’ casa mejie le trigghie se scèttene!...>

Poi chiamava la moglie e la figlia attorno alla tavola per gustarsi in pace i pupiddi.

Un giorno giunse alla famiglia di Tanìne, il solito mazzo di fiori con un biglietto con su scritto:
Desidero presentarmi a casa Vostra per chiedere in sposa Vostra figlia Lucia. 
Ing. Oronzo X..x..X

Scioccato dal biglietto e dall’inaspettato "Ing." ... Tanìne,  volendo comunque mantenere un contegno, rispose con un laconico biglietto:

Accettiamo proposta. AttendoVi.

Entrato a casa (fidanzatosi ufficialmente con Lucia) a Ronzino fu offerta una cena a base di pupiddi, durante la quale il giovanotto chiese:
<...ottimi e abbondanti ... ma le triglie?>

E Tanìne, che ormai si fidava del suo futuro genero rispose:
<E quanne majie s’hanne mangiate trigghie a casa mejie? Era solo na sceneggiata perché non sapevamo come competere con un ingegnere….>

Ronzino rispose:
<Ma io non sono ingegnere>

E Tanìne, sempre più confuso:
<Ma allora …Ing. sui bigliettini?>

<Scrivo Ing. Per abbreviare  Ingignarulo … perchè lavoro nella "ngegna" di mio padre >

<Ah, 'mbè!>  commentò Tanìne,  scoppiando in una fragorosa risata generale.

Così, chiarito tutto, i ragazzi si sposarono e vissero felici e contenti…