venerdì 10 giugno 2016

Donna Pernice.

Berenice era una nobildonna di origini napoletane, sposata con Cataldo Simonetti, piccolo borghese tarantino titolare di una gioielleria. Vivevano agiatamente col loro figlioletto Domenico, detto Mimì - soprannominato "brasciolette" che non privavano di vizi e sfizi, ma dopo una rapina che svaligiò il loro negozio caddero in miseria e la loro vita cambiò drasticamente.
Donna Berenice non si perse d’animo e avendo studiato canto, andò a cantare in chiesa accompagnata al pianoforte dal figlio Mimì che aveva preso lezioni di pianoforte.
I nobili parenti napoletani l'aiutavano come potevano, inviando anche i loro vestiti dismessi, ma lei, Donna Pernice, com’era chiamata dai tarantini che per inflessione dialettale storpiavano il suo nome, li indossava senza soggezione, benchè fuori moda e fuori luogo, e a chi la guardava con disprezzo rispondeva: 

< abbete mije pumpuse, quidde ca me donne me mette suse.>
 

Una donna rimasta impressa ai tarantini che ancora oggi vedendo una persona vestita in modo stravagante usano dire: 
"S’ha vestute come donna Pernice!" 

A suo marito invece avevano dedicato una cantilena:
"Don Catavete Simonette,
pe mugghiere 'na catalette,
pe figghie na brasciolette!" 
Donna Berenice col marito Cataldo Simonetti (a destra) e il figlio Domenico (a sinistra)

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