giovedì 15 febbraio 2018

KALIMERA




Neanche i Romani furono immuni alla bellezza delle tarantine. Proprio nel III secolo A.C. quando Taranto era assediata dai Romani, a Taranto viveva una bellissima ragazza, KALIMERA
Una mattina come tante altre, Kalimera si affacciò dalle mura di cinta tarantine per guardare l’accampamento romano, ma i suoi occhi incontrarono quelli del comandante dell’esercito romano, il console Tumulo. I due si innamorano perdutamente, ma tra loro e l’amore c’erano le inespugnabili mura che proteggevano la città di Taranto che impedivano a Tumulo di entrare e a Kalimera di uscire, così che i due giovani non potevano amarsi.
Una notte Kalimera, riuscì ad eludere le sentinelle e ad aprire una delle porte per far entrare Tumulo, ma con lui entrarono anche i suoi soldati che occuparono la città.
Per fortuna i tarantini furono pronti a rispondere all’assalto con tutto il loro spirito guerriero e riuscirono a cacciare i romani che ritornarono nel loro accampamento e a fare prigionieri i più ardimentosi, tra cui Tumulo.
Ma chi aveva tradito doveva pagare e si fece presto a scoprire Kalimera che, per il suo gesto, secondo le leggi del tempo fu condannata al rogo.
Appena preparata la pira al centro della città, vi issarono Kalimera. Ad assistere all’esecuzione c’era anche Tumulo che, appena le fiamme toccarono Kalimera, si liberò dalla morsa delle guardie che lo tenevano immobilizzato e salì sul rogo, abbracciando finalmente la sua Kalimera e scegliendo di morire con lei.
Una storia triste ma allo stesso tempo romantica, eroica, bella e meritevole di essere tramandata perchè la leggenda vuole che ancora oggi in alcune vie della città, sia possibile udire i bisbigli d’amore e le urla di dolore dei due amanti che la vita ha voluto divisi e la morte ha unito per l’eternità.   

Nessun commento:

Posta un commento