giovedì 15 febbraio 2018

Tre sorelle

Quella che vado a raccontare è la storia di una famiglia, padre, madre e tre sorelle in età da marito. 
Erano buone, brave e belle ragazze ma tutte e tre avevano evidenti difetti di pronuncia.
I genitori, preoccupati per il loro futuro, si prodigavano per cercare giovani pretendenti.
Una domenica mattina il padre annunciò che in mattinata si sarebbe presentato un giovane per parlare lui. 
La madre preoccupata del difetto delle figlie, in quella circostanza, si raccomandò loro di rimanere in rigoroso e prudente silenzio.
Il giovane si presentò quasi a mezzogiorno, e la donna aveva già acceso il fuoco sotto la caldaia.
Il giovane parlava con il padre delle ragazze, la madre si preoccupava di offrire loro del rosolio e le tre sorelle intorno al tavolo, in rigoroso silenzio, si fingevano in altre faccende affaccendate quando si accorsero che l'acqua della caldaia cominciava a bollire.
Emozionate dall'ospite e distratte da quel momento di confusione le  sorelle parlarono. Cominciò la più piccola: < fè fè a catà! >
la seconda rispose: < mè mè maccaù! >
e la più grande le rimproverò: < tè tè facìme! 'a mamme n'ha dditte de no faveddà e nu faveddàme? >

Facile dedurre che a questo punto il guaio era fatto e nell'imbarazzo generale il giovane pretendente salutò educatamente e non si fece rivedere mai più.
 


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