lunedì 2 maggio 2011

‘U muèrse d’u pellegrine”

E' un modo di dire che indica chi con furbizia finge mestizia per raggiungere i propri scopi e ottenere il risultato opposto.
Questo detto infatti ha origine da un episodio avvenuto a Taranto nel 1502 quando la Città vecchia , allora chiamata la Rocca, fu assalita dai francesi di Ludovico d’Armignac - duca di Nemours e vicerè di Luigi XII - che voleva impadronirsene.
Taranto era rimasta l'ultima roccaforte spagnola difesa da Consalvo Ernandes di Cordova - Gran Capitano del  Regno di Napoli  e vicerè di Ferdinando il Cattolico di Spagna.
Si racconta che un capitano francese  cercò di porre fine al lungo e sfiancante assedio, agendo d’astuzia. Indossò i panni di un povero pellegrino che si recava a pregare San Cataldo e in questo modo riuscì ad entrare nella Rocca, ma anziché  dirigersi verso la Cattedrale, andò al Castello per cercare di usurpare la postazione agli spagnoli.
Ma i tarantini, fedeli a Re Ferdinando il Cattolico , si accorsero dell’imbroglio e lo fecero arrestare
esclamando proprio la frase: “’U muèrse d’u pellegrine!

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